lunedì 20 ottobre 2014

Caffè, Mare e Fantasia






Eccomi qua, come nei migliori film o serie tv americane… seduta al tavolino di Arnold (una caffetteria in stile Starbucks) a godermi il free Wi-Fi e il mio bicchierone di caffè americano fumante, il tutto condito da una bellissima atmosfera tipicamente autunnale, dove fuori comincia a fare piuttosto freschino, il vento tira forte e il cielo si fa scappare qualche goccia di pioggia ogni tanto, come se fosse indeciso se piangere un pò o no. Dimenticavo!!! Non posso non precisare il fatto che sono in una delle città più belle del mondo: Firenze!
Devo ammettere che non sono mai stata una grande amante dell'Italia, non so perché. Che poi, a dir la verità, non è neanche vero perché in fondo questo paese mi piace, ci sono città meravigliose, posti marini bellissimi, colline e montagne da favola ( oddio abbiamo anche l'odiosa nebbia , non dimentichiamocelo) ma è come se tutto questo mi stesse un po’ troppo stretto. 
Alle volte mi piace fantasticare sulle mie vite precedenti. Non vi capita mai di dire " In una vita precedente devo essere stato…" solo per giustificare un amore smodato e inspiegabile per qualcosa, un posto, un oggetto, un animale, o una tipologia particolare di cose o persone? 
A me succede spesso sapete. Non conto più le volte in cui ho ripetuto nella mia testa quella frase, terminandola sempre con un finale diverso e il più delle volte senza nessun apparente senso logico. Tra le tante proposte abbiamo: ero un gatto, un'attrice, un uomo, una strega, una ballerina, un albero, un'aquila, un pasticcere, una bottiglia di sambuca, un’afroamericana, un'isolana, una regina, un paio di scarpe, una mondina e tante altre ancora. 
C'è una cosa in particolare, però, che fin da bambina mi è sempre rimasta nel cuore.. il mare.
Lo scrissi anche nella mia presentazione, se la mia mente ancor rimembra quel lontano di!( mamma mia alle volte mi sorprendo di come riesco ad essere poetica o estremamente scema). 
Tornando al mare, mi è giunto alla mente proprio ora che una delle mie canzoni preferite da bambina era proprio "Mare Mare" di Luca Carboni; la ascoltavo con il mio papà ogni volta che facevamo un viaggio insieme, ed io puntualmente infilavo la testa fuori dal finestrino e cominciavo a cantarla a squarciagola ingurgitando , ovviamente, 3/4 degli insetti di tutta la pianura padana… e per chi non fosse pratico del posto vi assicuro che ce ne sono davvero tanti! 
Non so voi, ma io quando sento l'aria marittima è come se cominciassi a frizzare, il sedile dell'auto diventa come incandescente e non posso fare a meno di salticchiare come se qualcuno mi stesse prendendo a pizzichi il sedere. 
Quando finalmente arrivo li, sulla spiaggia, e tocco la sabbia con i piedi nudi… ecco…. capisco davvero di essere a arrivata a casa, potrebbe anche finire il mondo che io so di essere nel posto giusto, dove nulla o tutto mi può succedere. In particolare, il momento della giornata in cui preferisco il mare è la sera, al crepuscolo, quando quell'immensa distesa d’ acqua copre il sole con la sua coperta umida di pesci e resta solo la luce rosa, rossa, arancione e gialla. Pace. Quella parte del giorno e della mia vita io la chiamerei così…

..PACE...

L'intera giornata vale la pena di essere vissuta solo per quel momento, così breve e così interminabile. La spiaggia vuota, una leggera brezza, il mare calmo,(magari uno Spriz in mano) qualche gabbiano stanco che vola rasentando l'acqua, una ragazza che corre sul bagnasciuga ascoltando la musica, profumo di pesce, la luce del faro lontano che comincia a vedersi nitidamente, ora si…ora no..
Respiro..
Che meraviglia! Per un momento mi ero scordata di essere in un caffè, stavo facendo un viaggio "atomico" senza, per altro, aver preso droghe, quando l'incredibile voglia dì fare la pipì mi ha riportata alla realtà. Ma resisterò, perché quando ti prende il momento creativo devi approfittarne e non smettere di scrivere .. finche quasi non te la fai addosso!

Nel frattempo ha cominciato a piovere forte, davanti a me si è seduta una coppia di ragazzi, bevono il loro caffè americano medio riccamente decorato da un etto o due di panna montata con sopra un topping al caramello e al cioccolato bianco. Li invidio, vorrei mangiarmi anche io tutta quella panna, ma non posso proprio, lascio le mie abbuffate a momenti peggiori, momenti di sconforto e incazzatura.. ora sto così bene... Siamo io, il mio caffè, la pioggia fuori e il mare..

Recentemente ho letto un libro di Alessandro Baricco intitolato "Oceano mare", mi vergogno di aver aspettato tanto. E' davvero bellissimo! Certo, è una scrittura un pò particolare e non a tutti piace, ma per quanto mi riguarda è uno dei libri più belli che io abbia mai letto, non solo perché parla di mare, ma perché descrive esattamente come IO lo vedo.. sarà che abbiamo il nome in comune, ma questo scrittore ha letto nella mia mente, anzi no, meglio, nella mia anima. 
Non posso non riportarvi almeno due delle frasi che più preferisco di questo meraviglioso scritto:

"Ma soprattutto: Il mare chiama. lo scoprirai, Elisewin. Non fa altro, in fondo, che questo: chiamare. Non smette mai, ti entra dentro, cel'hai addosso, è te che vuole. Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti. Questo mare che vedi e tutti gli altri che non vedrai, ma che ci saranno, sempre, in agguato, pazienti, un passo oltre la tua vita. Instancabilmente, li sentirai chiamare. Succede in questo purgatorio di sabbia. Succederebbe in qualsiasi paradiso, e in qualsiasi inferno. Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà."
e ancora.. 
"Io salverò vostra figlia. E lo faro con il mare." (le ho salvate tutte nel pc le frasi che mi piacciono di questo libro.. poi un giorno, forse, vi racconterò anche il perché).

Poesia..

I due ragazzi si sono alzati e al loro posto si è seduta una signora molto anziana, con evidenti problemi di trucco: un rossetto rosa quasi fosforescente e decisamente sbavato, un ombretto azzurro chiaro steso alla rinfusa e due pomelli rosa acceso sulle guance. Il tutto condito da una pettinatura anch'essa discutibile e da un abito nero a fiorellini dorati lungo fino alle ginocchia, ricamato da una bella spilla "patacca" a forma di fiocco appuntata a livello del cuore.  
E' come la tavolozza di un pittore, piena di colori buttati a caso, con forme e consistenze diverse, ma non posso fare a meno di notare che in tutta quella confusione c'è un senso, come se ci fosse un filo logico nell'illogico.. più la guardo e più mi sembra bella. 
Forse è perché sorride, in continuazione, ma non un sorriso finto, tirato, o da matta, un sorriso vero, di quelli che si fanno con gli occhi. Forse sta pensando al suo primo amore, quel ragazzo alto con i capelli neri e quegli occhi del medesimo colore che le hanno toccato l’anima, colui che la prendeva per mano e le faceva sentire le farfalle nello stomaco, la persona che qualche anno dopo ha sposato e la stessa che poi ha perso in guerra. O forse sta pensando al suo cagnolino che la aspetta a casa, con quel muso dolce, l’aria intelligente, la coda che manca poco si stacchi da tanto si muove e il cuore che gli sembra esplodere di felicità. O ancora, sorride nel ricordo del bellissimo mazzo di fiori che la figlia le ha regalato qualche ora prima, perché oggi è il giorno del suo compleanno… oppure, anche lei, come me.. pensa al mare.
Ok, adesso devo proprio fare la pipì!
Alla radio suona Purple Rain, mi ricorda che fuori piove.. e che io non ho l' ombrello, tra l’altro non sembra proprio voler smettere. Forse è un segno del destino che devo mettermi in strada sotto la pioggia, forse è un modo carino per farmi capire che dopo una giornata intera in giro tra Parma e Firenze è arrivata l'ora di farmi una bella doccia. 
Oppure..
è un altro regalo del cielo…
per farmi assaporare un po’ di mare…



Ale Miele Nikita

Nessun commento:

Posta un commento